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Kapalabhati





Come abbiamo visto nell'articolo precedente del blog, la disciplina dello Yoga prevede si posizioni del corpo e quindi movimento fisico, ma include anche tecniche di respirazione, di purificazione che ci preparano ad esplorare poi la meditazione.

Oggi vorrei parlarvi di una tecnica di Pranayama

(controllo del Prana/controllo del respiro)

andiamo a conoscere più nello specifico la pratica di Kapalabhati.

Questa parola sanscrita viene tradotta in "cranio lucente" riferendosi proprio alla chiarezza mentale che questo esercizio ci permette di ottenere.

E' un'arte remota e viene descritta nei testi antichi dell'Hatha yoga (Yoga Pradipica).

Questa non solo fa parte delle tecniche di Pranayama ma viene anche considerata uno dei Kriya (tecniche di purificazione) dello yoga e ne capiremo presto il perchè.


Kapalabhati consiste, infatti, in espirazioni forzate e profonde alternate ad inspirazioni passive e piuttosto brevi.

Questo ci permette di eliminare attraverso il naso e la contrazione addominale i ristagni di aria e dunque anidride carbonica che restano nei polmoni a causa di respirazioni superficiali.

Ci permette quindi di purificare le vie respiratorie e di ri-ossigenare il nostro corpo.

La contrazione addominale che avviene durante l'espirazione consente al muscolo del diaframma di rilasciarsi e, vista la sua forma a cupola, di ridurre lo spazio tra i polmoni aiutandoli a comprimersi e a farne fuoriuscire l'aria.


Immagina una bottiglia di plastica piena di acqua sporca:

se posta sotto ad un rubinetto di acqua corrente, l'acqua sporca superficiale uscirà dalla bottiglia facendo entrare un pò di acqua pulita,

la parte più profonda e sporca, però,non riuscirà ad essere eliminata se non premendo forte forte la bottiglia e forzandone l'uscita.

Ad ugual modo succede ai nostri polmoni, se l'espirazione non avviene mai in modo profondo, l'aria al loro interno ormai povera di ossigeno e ricca di anidride carbonica non sarà mai completamente espulsa impedendo ad aria fresca e ricca di ossigeno di entrare.



La pratica di Kapalabhati ci consente di fare esattamente lo stesso contraendo l'addome proprio come si preme la bottiglia di plastica.

Questa tecnica di Pranayama tonifica il sistema nervoso e gli organi digestivi, migliora la concentrazione e produce energia.

Va praticato a stomaco vuoto ed è sconsigliato farlo alla sera prima di andare a dormire proprio per l'energia che produce nel corpo.

E' controindicato in caso di gravidanza, cardiopatie, pressione alta, epilessia.


E' importante praticare Kapalabhati con la supervisione del/lla tuo/a insegnante se non ne sei ancora a conoscenza.

Richiede pratica e un pò di pazienza, ma con il tempo si potranno sicuramente assaporare i benefici di questa respirazione e sono certa che anche il vostro diaframma vi ringrazierà!!


Se vuoi saperne di più non esitare a contattarmi

Per adesso, ti auguro di assaporare ogni respiro che la vita ci dona

With Love

Sophie

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